venerdì 5 febbraio 2010

Non so....

non so come ricordare mio padre,
come "elaborare il Lutto" come dicono gli Psicologi.

Scrivo pensieri e ricordi da anni, so che il tempo
trasforma i ricordi, li rielabora , a volte
capovolge il significato,....
Un abbraccio segno d'affetto puo' essere vissuto come
un'agressione...colui che abbraccia non si sogna nemmeno
che l'altro ...vive la foga dell'abbraccio stesso
come violenza invece che come affetto...

Non amavo abbracciare mia madre, mi dava un vero
fastidio fisico....gli uomini , i maschi come me
avevo imparato che non si abbracciano,
cominciai ad abbracciare mio padre solo quando
lui comincio' ad invecchiare...
Un'abbraccio sbrigativo ma caldo...
venivo da lontano (da Israele)
vedevo mio padre una volta ogni due anni...
Ogni volta vedevo un piccolo segno di invecchiamento,
ma in sostanza portava bene i suoi anni...

Io ricordo che mio padre aveva un fisico atletico,
asciutto, da giovane era competitivo,
un giorno durante un campeggio in Corsica,
sali' su un'albero, in alto e fece un salto
da molto alto...ricordi delle esercitazioni
in Israele, nell'esercito.

Mio padre aveva combattuto in Egitto, nel Sinai
proprio quando mi madre mi dava alla luce
a Zfat , allora citta' ddegli artisti, oggi
ghetto religioso...

Insomma io non abbraccio, anche bacini e
strette di mano mi danno fastidio

....Tanti ricordi si accavallano, racconti
piccoli fatti

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