mercoledì 30 dicembre 2009

Emanuele Fiano al mio babbo

Lele, il marito di mia sorella Tamara
ha letto un suo saluto a mio padre al funerale...
situazione molto densa di contenuto,
molte persone tristi, molti volti cari.
Lele ha pianto molto,
anche Vito si e' molto commosso parlando di LUi.
Io, sentendo che Lele aveva delle difficolta' a non piangere
ho cercato di fargli forza, standogli vicino...
e un certo momento l'ho accarezzato perche' riussisse a continuare...

Io ero un po' a disagio, per via del rito ebraico e dei
rabini la cui presenza
mi ha sempre dato un po' fastidio...

ecco il discorso di Lele che me lo ha spedito perche' sia pubblicato.


Angelo, Gabbiano per le bestie, Gabi per molti amici,
si è spento dopo aver molto sofferto, troppo;
noi confidiamo che gli sia lieve la terra
e che ne sia dolce il ricordo per tutti voi.
Caro Angelo, ci e’ molto difficile pensare che tu non ci sia,
la tua presenza nella nostra vita era intensa.
Sentiamo ancora la tua voce, e i tuoi giudizi,
le tue arrabbiature e i tuoi slanci.
Non sei passato in questo mondo senza aver lasciato traccia, anzi.
La tua voglia di raccontare e il tuo desiderio di parlare,
il tuo circondarti di amici e il tuo essere molto amico,
hanno riempito le nostre vite di ricordi di ogni parte della tua vita.
Ho molti ricordi vividi dei tuoi racconti,
dal primo morto che avevi visto quando eri nascosto
con la tua famiglia nei boschi della Garfagnana,
e non ricordo bene se avevi visto un tedesco o un partigiano morto,
ma so l’effetto che aveva avuto su di te,
di quell’inverno fatto solo di castagne e castagne e castagne,
di tuo padre arrestato e portato via
e di tua madre che riesce ad andare a trovarlo,
di tuo fratello Edo deportato come lavoratore coatto a Berlino,
ai morti della guerra del 56 nel Sinai,
alla scazzottata con il soldato israeliano che maltrattava
i prigionieri egiziani.
Cazzotto, mi ricordo bene quest’espressione che usavi
spesso per raccontare della tua rabbia giovanile,
anche se rabbioso sei sempre rimasto,
usavi anche nocchino,
anche per raccontare di cosa succedeva quando
qualcuno parlava male degli ebrei
per strada quand’eri ragazzo, a Viareggio.
Viareggio, la tua città di nascita, il banco della tua famiglia,
il dialetto giudaico toscano viareggino,
e l’Alice, la tua mamma e i tuoi conflitti con Lei,
lei che era venuta in classe per prenderti
e portarti via a lavorare, questo a Milano,
lei che urlava e voleva importi la legge in casa,
e Israele il tuo grande amore, gli Zofim, le bestie, Gad e la Lia,
Israele e il sionismo, forse anche come taglio netto con la famiglia,
e poi tuo padre Arnoldo, anarchico poi socialista,
più dolce e defilato della mamma.
Israele quanti racconti,
la Zenna, due olive e un uovo sodo la sera a cena,
Bar Am e la vita con Gabriella, le lettere a Eleano il fratello piccolo,
quasi da proteggere, un senso di protezione
che avevi mantenuto ancora, la falange tagliata di netto in Masgherià,
la nascita di Dan mentre eri Militare,
poi la vita a Tel Aviv, Ramat haial, e poi la tua passione per il disegno,
ma dicevi sempre che era tuo fratello Romano
quello bravo in disegno,
la tua esperienza in Israele alla stamperia di stato,
e poi in Italia, tecnico di carte valori e
poi dirigente di quel settore così particolare.
Avevi accarezzato l’idea di diventare architetto
ad un certo punto, e mi parlavi di quel tuo progetto,
di quando eravate giovani con Donatello,
e poi della scuola serale di Brera,
me ne parlavi mentre io studiavo all’Università,
e mi avevi voluto affidare il mio primo progetto,
quello della tua nuova casa in Via Bergamo,
a me sembrava di non sapere niente,
ma tu mi incoraggiavi. io ero terrorizzato.
Avevi molto gusto per le cose, amavi arredare le tue case,
e hai sgridato ogni giorno che avete convissuto,
la povera Paulette per qualcosa che non era perfettamente a posto.
Ma forse era il tuo modo burbero di mostrarle il tuo grande amore per lei.
Paulette che forse meriterebbe un monumento per la grande pazienza.
Avevi molto sperato che qualcuno dei tuoi figli andasse a vivere in Israele,
prima la Tamara e poi Dan,
e che vivessero in Kibbutz per riprendere
la strada che era stata tua e della Gabriella,
per la Tamara il colpevole sono io se non siamo rimasti li.
Non dimenticheremo mai quel tuo viaggio a Sasa
per spronarci comunque a decidere, e di quella volta che a MIlano
ci impedisti di andare a vivere insieme perchè studiavamo ancora.
Ora Dan abita in Israele anzi è tornato in Israele,
e un pezzo dei Rabà ha piantato le tende e ha generato un futuro in Israele.
Hai amato le cose belle della vita, viaggiare, cantare, cucinare,
sistemare le tue case, cambiare le tue macchine,
il bridge il vestirti sempre con gusto e hai amato la politica,
come scelta di stare da una parte, la sinistra,
la parte di chi ha meno, la parte degli operai,
la parte di chi subisce ingiustizia.
Odiavi l’Italia di ora, specie di chi governa,
e non ti sei dato pace di non poterne vedere la fine.
L’ultima cosa che mi hai chiesto da cosciente è stata
come andavano le mie primarie e come sarebbe finita.
Hai sperato per tutta la tua vita nella pace tra Israele e i palestinesi,
ed eri molto pessimista sul futuro.
Ora è finito il tuo tempo di vivo, non la tua presenza,
non la tua eredità di uomo mai indifferente,
di uomo giusto e incrollabile nei propri principi.
In questo mondo così difficile, così ingiusto e corrotto,
in questo mondo in cui spesso è così difficile
insegnare ai propri figli a sperare in un futuro migliore,
e in cui a volte vorresti voltarti dall’altra parte,
sappiamo di averti al nostro fianco
e sentiamo che la tua forza non ci abbandonerà.



Emanuele Fiano
fiano_e@camera.it


Questo discorso e' stato bello e partecipato,
anch'io ho pianto e piango anche ora che
lo rileggo.
Spero che ora lo leggeranno in molti
e si ricorderanno chi era il mio babbo.


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martedì 29 dicembre 2009

gli occhi di Dan bambino....

Questa e' una storia che e' stata raccontata
tante, ma tante volte.....
con grande passione e partecipazione...
da mio padre... attore principale, insieme ad un galletto
anni 57/58 Israele...Ramat ha Haial
("l'altipiano del soldato" quartiere di Tel Aviv.
Avro' avuto forse un'anno di eta' .. o forse
due e mezzo.. bambino piccolo...
che comincia a camminare e ancora non sa parlare...
io ho cominciato a barlare tardi...
ero bellissimo, cosi' e' tramandato dalla cultura
orale della famiglia,biondo...come un tedesco...
con degli occhi bellissimi,
"peccato che non e' una bambina, con quegli occhi"
Casa minuscola (e qui papa' faceva la mappa
della casa, la piu' piccola possibile), ma Papa'
l'aveva comprata e ne andava fiero.

Il Bimbo gioca nel cortile...
bimbo solitario, chiuso nel suo mondo,
gia' allora Dan viveva molto nelle sue fantasie,
preso da immagini interiori

Li' vicino il galletto dei vicini.
Un galletto giovane combattivo e attaccabrighe...
il galletto si avvicina al bimbo,col suo passo
incazzato...si arruffano le penne.
E comincia ad attaccare...
Dan non capisce... forse non ci fa caso,
bimbo inerme in cortile.
Angiolo vede da lontano il galletto....
e qui lui sottolineava sempre che il Galletto puntava
agli occhi del bambino.
Oggi posso capire che forse
cosi' immaginava mio padre...
che fosse la sua immaginazione....
la sua paura che
succedesse qualche cosa al bambino...
allora papa'aveva al massimo 25 anni...
ma neanche... aveva gia' passato una guerra :
era addestrato,fisicamente capace di tutto,
attletico, muscoloso...forte...
Racconta papa'... "mi sono messo a correre ...
c'era un muretto ...mi sono tuffato"
( come un portiere in una partita di calcio)
e qui Angiolo mimava il tuffo,
con la presa attletica e la caduta a rotoloni..
Lui che combatteva l'odiato galletto..
certo lo ha massacrato gia' in volo...

..il bambino tranquillo continuava a giocare....

Nembo Kid (cosi' chiamava mio padre Superman)
aveva salvato il suo bimbo dalla cecita'...

io rivedo questa scena nella mia mente come
si rivedono scene di film ... ormai ero spettatore
di un episodio che io nella mia memoria
di bambino ho rimosso.

Cosi' io ho pensato sempre di essere un bambino
con occhi speciali... si' ho de begli occhi,
(come tutte e due le nonne : verdi che cambiano
colore con la luce.. a volte grigi a volte azzurri)
Come tutti gli umani , io non posso vedere i miei occhi
io non posso sapere o capire ...
se sono "cosi' " speciali
come raccontano donne innamorate o
le zie...quando venivano a vedere il bambino.

Ma mio padre ( Nembo Kid) con un tuffo mi ha salvato.
Padre forte, sicuro...
Un vero Angelo Custode!!!
Come quello che immaginano i cristiani...
Cosi' cominciava il mito del padre...
cosi si costruiva pietra su pietra
l'immagine onnipotente di quest'uomo
che raccontava di se'... forse come adesso faccio io.



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venerdì 18 dicembre 2009

Lo zio EDO................il fratello piu' grande!

Negli anni, in cui lo zio Edo era piu'solo,
nel periodo in cui veniva chiamato "mister Miliardo" ,
per via di una capitombolo economico, cioe' lo zio era
"in rosso di miliardo", mio padre si avvicino' di piu' a Lui.

In gioventu', mio padre , ideologo severo,
considerava Edo un balordo, un uomo che viveva di espedienti,
considerava Edo come una persona che prendeva la vita
come fosse un gioco d'azzardo.
Poi, con gli anni, stemperandosi un po' il primitivo estremismo,
comincio' a considerare il fratello Edo una persona forte,
che cadeva spesso,
ma che sapeva sempre rialzarsi e ricominciare.....

La storia di Edo, catturato dai tedeschi, credo di averla gia' raccontata!
Certo quella esperienza servii' allo Zio per credere in se stesso,
"se ho superato il campo di lavoro tedesco e sono riuscito ad arrivare
fino a Qui , a Viareggio, sano e salvo ....allora qualsiasi altra sventura
e' piccola cosa a confronto.

Lo zio Edo era un "Sopravvissuto" !!
Oggi sarebbe andato in TV a fare le reality....
dei sopravissuti nelle isole filippine....
Ovviamente Papa' ha fatto costruito "la Saga dello zio Edo",
densa di episodi importanti.

Lo zio passava molto tempo nei bar, conosceva tutti,
lo zio Edo quando andava in un ristorante si "fiondava"
in cucina a controllare l'igiene,per mangiare
in un posto doveva conoscere il cuoco, verificare la qualita' degli alimenti, controllare lo stile e il lavoro dei cucinieri.
Insomma lo zio Edo venne molto rivalutato dall'Angiolo,maturo
( il nome di mio padre, in Toscana non e' Angelo!!!)


Lo zio Edo divenne cosi' un "super Eroe"....protagonista
delle storie di mio padre!!
E vengo al dunque!!

Quando io oggi, giro la sera, per non rimanere a casa da solo,
che mi fa tristezza ( mi sono appena diviso da mia moglie e i
miei figli vivono con Lei....cazzo!!! cioe' non con me!!)

Io mi sento un po' come lo zio Edo....parlo con gli sconosciuti,
conosco gente strana....
per esempio c'e' un luogo incrdibile a Hedera,
Un botteghino del Lotto aperto 24 ore su 24,
con una ragazza di 30 anni giuliva e piacevole...
io ci vado "a grattare la fortuna"
..perdo sempre, ovviamente, ma mi mette di buon umore...

Diciamolo chiaramente nella nostra famiglia ci sono anche
un certo numero di Banditi, di persone losche, di giocatori d'azzardo,
giocatori di Poker, o di ramino, quelli che giocano a "Chiusura"!!
C'e' perfino un bar, in cui un tempo anche il nonno Arnoldo andava a
giocava a scopone scientifico, dove si gioca anche a ramino....
e' il bar dei "Sordi" ( non la famiglia di Alberto Sordi)
sono quelli che non ci sentono.... non so perche' sono concentrati li'.
E' in via Settembrini,
lo ricordo bene perche' li vicino ci viveva uno dei
miei grandi amori (giovanili).

Insomma mi sento di dipingere questo quadro di famiglia,
il nonno, lo zio Edo a volte anche il givane Eleano....
al Bar dei Sordi... mio padre ogni tanto li andava a cercare li'...
qualche volta da bambino c'ero anch'io..............
e ci sono ancora mille storie dei figli della Alice
(quelli che sono tutti belli!!!)



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mercoledì 16 dicembre 2009

Ebrei in fuga, coi partigiani sui monti.

Ricordo mio padre raccontare le sue storie!
Angiolo amava parlare. Era un grande Cantastorie!
Ai tempi andava di moda Dario Fo,
molti dicevano che Papa'parlava proprio come Lui,
con le mani, col corpo...con l'ironia toscana...

Non so' in quali anni, precisamente, la famiglia Raba'
fugi' sui monti,ricordo un luogo: SARZANA, in montagna...
Ricordo benissimo che ci fermammo una volta e mio padre ci mostro il posto
in cui venne fucilato un partigiano!
Dai tedeschi!
Mio padre vide l'esecuzione!!Oppure la racconto' come bene!
Come se l'avesse vista.
La racconto cosi' bene e cosi' spesso che a me pare di essere stato li'...
Vedo nella mia mente il partigiano cadere...
sento la paura di mio padre....il bisogno di fuggire.. il pensiero
"questo partigiano e' morto per salvare noi dai tedeschi...."

Quando io entrai nel Partito Comunista, nel 1974, la sezione Battaglia
era composta di ex partigiani, anche loro raccontavano le loro storie
di avventure e disgrazie dei "tempi della Resistenza"
Io mi sentivo a CASA tra persone simili a quelle che salvarono
la mia famiglia durante la guerra .

Tra i partigiani della sezione ricordo Moriggia, era uno che
aveva avuto i piedi congelati in Russia, portava scarpe speciali,
camminava con difficolta'! Lui era l'ex-partigiano" dell'Anpi.
Girava sempre indaffarato, sempre con carte o volantini...era molto attivo e onnipresente! Era un grande esempio di impegno!
Poi c'era "il nonno"....non era poi tanto vecchio....non parlava molto,
ma aveva le chiavi di tutti gli scantinati del Quartiere...
era il responsabile dell"materiale" volantini..
Batterie... era sulla sua macchina che si montava l'autoparlante
e si andava a far propaganda...quante volte lui guidava e io
parlavo al microfono... (ricordo la campagna per il divorzio!)

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giovedì 10 dicembre 2009

tempesta...

Il mio povero Babbo.....
ha avuto una morte lenta e dolorosa!
anche mia madre.....soffri' per piu' di un'anno...
prima di tornare materia e parte della Natura.

E' triste!!!
Si puo' dire che, per loro, tutti e due,
la MORTE sia stata una Liberazione.

Tutti hanno notato il caso straordinaerio
che la tompba di mio padre sia
quasi di fronte a quella della Mamma!!!


Forse un giorno sara' possibile
morire con dignita'...
evitando sofferenze cosi penose...
sia ai vecchi malati...
che alle famiglie...

Ho avuto rapporti, direi...travagliati...
coi miei genitori..!!.capita a molti...,
Ho potuto conoscere meglio le mie sofferenze ,
in lunghi anni di analisi, terapie di gruppo
e laboratori di ogni natura
e capisco anche due cose delle sofferenze altrui...

Le mie sofferenze le racconto!!! le voglio raccontare...
Altri invece chiudono in uno scrigno segreto
dentro di se pensieri e ricordi!!
Ci sono modi diversi di soffrire,
modi diversi di elaborare il proprio dolore.

In questo periodo che e' passato dalla morte di Papa',
io cerco di fermare i miei ricordi...
di rivisitare i momenti lontani...con occhi adulti....
ammesso e non concesso che io,
a 53 anni sia poi veramente adulto)

Riesco adesso a rivedere i miei genitori nel tempo lontano
anni '50, idealisti "scapparfe di casa"
per venire ad edificare il Kibbutz., l'ebreo nuovo..a Bar Am!!!

Mio padre tra tutto(era in guerra quando sono nato)
sara' stato in Kibbutz, a Bar Am... massimo due anni...(netto)

Ma Bar Am era il "SUO" kibbutz....
c'erano i suoi amici...c'era ( e c'e' ancora) la Edda...
una donna di cui ho sentito parlare ore ed ore...
quanto era bella, quanto era libera...
come lavorava al Refet ( proprio come un uomo!!!)

Mia madre fu gelosa della Edda... direi per tutto il corso del
suo matrimonio con Angiolo, cosi avevano scritto
i suoi genitori toscani il nome del mi' Babbo.

Poi si sono divisi nel 1974 piu' o meno
( il mi' Babbo e la mi' mamma)
e la Gabriella era "un po' meno gelosa"...
ma solo un po'.

Diciamo che mia madre e la Edda sono diventate amiche
solo quando hanno raggiuto la Maturita'.
(ma io temo che nessuno raggiunga mai una maturita' completa...
si resta sempre un po' bambini e un po adolescienti)....

Riprendo a Scrivere... ho passato un momento
buio, tetro...intenso e doloroso...
ora meritiamo tutti un po' si SOLE...!!!


.

Passata e' la tempesta...

ODO AUGELLI FAR FESTA....




..

sabato 5 dicembre 2009

sono a casa

Eccomi a casa!!!

venerdì 30 ottobre 2009

Questo e' un blog sereno....

Lo facciamo da soli, piano piano!
papa', Angelo Raba'raccontava le sue storie...
e poi di nuovo...
Di solito una domenica a mezzogiorno...
la Nonna e il Nonno, uno o due "figli dell'Aice"
e i nipoti....
Tutti i Raba' mangiavano poco....poi sono arrivato io
Dani...Danone...
Io in silenzio con calma metodica finivo....
la bistecca del nonno...la crosta del suo pane,
il nonno non aveva molti denti e mangiava solo la mollica.
La nonna mangiava solo il minestrone
coi faggioli bianchi e molto pepe.
Olive nere, buttarga, salame?...
" Alice sono gia' pieno" diceva il nonno....
e lei a strillare...
L'amore violento e possessivo della nonna...
gli occhi giovani in quel corpo da nonna.
La casa di nonni a Milano...
Via Natale Battaglia.... Che poi fu il nome della mia sezione del
partito comunista. la sezione Battaglia nel giambellino)
c'era una cucina minuscola...la nonna la occupava tutta,
le nuore che aiutavano, non tutte...
insomma la Marisa e la franchina aiutavano.
Gabriella e la Francona no.
La Franca di solito amava Eleano e lo riempiva di botte...
io ero piccolo, non capivo queste esplosioni di sensualita'
ma si amano o no....
ma cosa fanno.
"Arnoldo digli di smetterla"
" smettetela" diceva il nonno
con un sussurro....
Ma parliamo pure di questo eroe italiano Arnoldo Raba'cantante
belloccio...vendeva in piazza i fazzoletti.
La nonna si sedeva sulla sua comoda sedia,
il nonno ordinava preciso precisoi fazzoleti e tutto il resto...
Arrivano i clienti...
La nonna comincia a sorridere e a parlare
...il nonno era timido.
"vogliono solo fazzoletti, Arnoldo faglieli vedere"

Arriva un ricco americano, si capisce subito
l'Alice si alza...
"Arnoldo ci penso io, tu non sai l'inglese..."
(la nonna non sapeva scrivere...non aveva studiato)

gli assegni li firmava Arnoldo.

ARNOLDOALICERABA'

giovedì 29 ottobre 2009

Mio figlio Roy, a Milano accende le candele in chiesa



I miei figli Roy di 8 anni e Laura di 14 anni
hanno visitato il nonno Angiolo, l'ultimo inverno
a Milano.

Tutta la mia famiglia : Ruth,Roy ,Laura ed io,
siamo stati a casa di papa' e Paolette,
a Segrate (o Milanodue).

Quella visita fu caratterizzata dal mal tempo e dal nervosismo,
non ci succedeva spesso di essere cosi' insieme
per uno Tempo continuato, costretti a casa e c'era un po' di imbarazzo
Laura era incazzata (e' l'eta').

Ma una mattina ci svegliammo che cadeva la neve....
per i miei figli israeliani la neve e' cosa insolita,
fu dunque una festa.

In uno dei rari momenti Ruth volle far vedere ai bambini
una chiesa. Bambini ebrei...ma cos'e' questa cosa
enorme ....bisogna che il viaggioabbia la sua
parte culturale!!!

Mio figlio fu rapito dalle candele.
Quando io ero piccolo o giovane...non so',
mi piaceva entrare in una chiesa
immergermi nel silenzio spirituale...
e poi con un guizzo furbastro, mi accendevo
delle candele 3 o 4...
Era una "infrazione" le canddele andrebbero
pagate ed io ero un po' avaro
(eredita' dal nonno Cesare il milanese).

Sentii che Roy voleva accendere una candela
o duetrequattrocinque!!!
Il bimbo fu felice, e accese le candele con grande
serieta' e devozione.
Roy ha una sua religiosita'! Prima amava Dio,
Papusch, l'altro nonno marocchino e ossevante
gliene parlava di sabato.
A casa di Papusch a Natania il venerdi sera con la
papalina si celebrava il sabato. Papusch era
un vecchio colto e saggio,
per la verita' sapevamo che in gioventu' era stato un
"bandito" ma i suo ultimi anni
era proprio un bell'ebreo tipico.

I Raba' come e' noto invece con Dio non ci hanno
mai legato. Si era ebrei, con la Pasqua e kippur...
ma la nonna Alice, per rispetto della Marisa e nei
tempi lontani ed epici della "su' mamma"....
faceva anche Natale!!!!

Insomma ho trovato questa foto che documenta l'episodio.
Pensando al "babbo"... sembra un'estremo saluto.

Che sia Pace!!!

martedì 27 ottobre 2009

Un lettore fisso...bravo...certo e' mio cugino!

Il blog ha un cugino,
cioe' un lettore fisso.
Il cugino Ilan che e' diventato Tailandese dopo i Zunami!
Bravo bene sette + ..

Domani scrivo



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venerdì 23 ottobre 2009

Il ritorno dello zio Edo

Questa leggenda e' stata raccontata infinite volte,
con versioni diverse....
ne faro' una libera interpretazione.

Puo' anche essere chiamata anche
"Le lacrime del Nonno Arnoldo".

Si sa', una volta un'uomo vero non piangeva mai
(non sono mica una donna?)
Ma mio padre ha visto piangere suo padre...
quando Edo, il figlio maggiore
torno' dalla Germania.

Edo era stato catturato dai tedeschi,
per motivi non ancora noti ai nostri servizi segreti,
Edo non era stato "circonciso" (si tratta del patto di Dio
con gli Ebrei,ma anche con i mussulmani,
di tagliare il prepuzio del pene ai figli maschi)
Cosi' Edo,che aveva con se documenti falsificati,
non risultava ebreo, ne' da un rapido controllo
sotto le mutande, ne dai documenti.

Ebbe cosi' la fortuna (???) di essere spedito
in un Campo di lavoro della Germania in guerra,
(cioe' a lavorare e non a morire in tutti quei modi
atroci e disumani che i tedeschi studiavano)
Nonostante cio' Edo capiva di poter morire e
organizzo' una fuga con altri due
prigionieri.

Loro si nascosero sui tetti dei treni
e cercarono di raggiungere un posto sicuro.
I tedeschi erano alle loro tracce, i due compagni
di sventura di Edo furono uccisi.

Edo si nutriva di bucce di patate che trovava
nelle stazioni quando i treni si fermavano.

Raggiunse cosi' il confine Italiano.

La situazione era incerta e Edo torno' a casa
camminando nei campi,nascondendosi nei cascinali
e mangiando cibo che i contadini
gli fornivano....fu un lungo viaggio,
i contadini erano solidali
ed Edo mangiava di sano appetito.

Arrivo' a Viareggio, si dice in Piazza,
al banco dei famigliari.
Arnoldo vide il figlio che creva morto, e pianse
di commozione!!!!
Lo zio Edo, che era quello alto della sua generazione,
era anche ben nutrito, florido, e coi capelli lunghi....
Al mercato dissero che"....sembrava Cristo...."


Chi vuole aggiungere particolari, contestare, commentare
puo' commentare, il blog sara' piu' interessante.


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martedì 20 ottobre 2009

La macchinetta del caffe' nel Kibbutz Bar Am (1955)


Mio padre era un toscano, raccontava con ironia e
sarcasmo le antiche leggende.
Come un copione provato e levigato, raccontava la stessa vicenda
tantissime volte in ambienti diversi... e gli amici sempre
ridevano o sorridevano.

I nostri eroi arrivano A Bar Am, dove li aspettano i Terribili Vatikim,
il garin europeo deludeva un po' i tedeschi austeri s lavoratori
che in pieno tempo di socialismo internazionale
assomigliavano molto agli stakanovisti sovietici.
Regole durissime che poi mio padre a gli altri "europei"
contestarono al Kibbutz Arzi.

Ma qui voglio ricordare l'episodio tragicomico
della macchinetta del caffe.
La nonna Alice l'invincibile madre di mio Padre
mando' una macchinetta per fare il caffe' Moka
con un po di caffe'.
Erano tempi duri e il cibo era razionato, mio padre moriva di fame,
mia madre anche peggio, come tutti.
Ma il caffe' era un lusso. Un privilegio!
Un barbaro spreco. Una deviazione individualista di destra.
Minava il collettivo.

La macchinetta fu sequestrata dopo una infuocata discussione.
Che fine avra fattto?????




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Appello...contribuite coi vostri ricordi...

>
Leggende, discussioni ideologiche, amori, guerra....politica...
scrivete qui o alla mia mail
dan.raba@hotmail.com


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Torna il blog Vecchio

Israele Diversa e' tornata al suo posto,
questo sara' il blog di ricordi su mio padre.


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lunedì 19 ottobre 2009

Angelo Raba' ci ha lasciati

Mio padre, grande e sconosciuta figura del
socialismo internazionale, ci ha lasciati...
Io conoscevo anche il "mi' babbo" che era una cosina un po'
diversa e molto complessa....
Intendo scrivere di Lui e cosi' ricordare e capire
"L'Angelo-Pensiero"

Mi piacerebbe mio padre fosse ricordato
con un centro studi che approfondisca
il rapporto tra socialismo sionismo e kibbutz,
una cosa storica e nel medesimo momento ance attuale.
Mio padre era per la Pace, spesso mi chiamava, come ai tempi
mia madre Gabriella Finzi
per chiedere..."ma cosa fate ai Palestinesi, siete matti"
(io mi difendevo dicendo che non sono ancora al governo)

Rivolgo l'appello ai compagni agli amici alle "zampe dure"
e perfino al compagno emaneule Fiano terrore dei fascisti
terrore dei padroni.

E sia Pace!!!


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E' scomparso il mio blog vecchio

Non so bene perche'?
mentre cerco di capire, apro una seconda
versione...ho troppo da dire